L'industria italiana firma il
contratto per la nuova fase di sviluppo del sistema aereo di 6/a
generazione. Il team italiano che svilupperà il Global combat
air programme (Gcap) in cui l'Italia ha già stanziato 6 miliardi
di investimento e composto da Leonardo in qualità di partner
strategico e dalle aziende nazionali - Elettronica, Avio Aero e
Mbda Italia - ha firmato il contratto per supportare il
ministero della Difesa italiano nella nuova fase di "concept &
assessment e nelle attività di dimostrazione del programma". Si
tratta della seconda fase del contratto.
In particolare, si legge in un comunicato congiunto delle
quattro aziende, "il team guiderà gli sviluppi attraverso un
processo di transizione tecnologica verso il "sistema di
sistemi" Gcap, basato su piattaforme di combattimento aereo di
sesta generazione capaci di operare in scenari multi-dominio".
L'industria, inoltre, collaborerà con università, centri di
ricerca, Pmi e start-up, "con ritorni positivi per l'intero
Paese".
"Questa nuova fase è un tassello cruciale di un percorso che
punta a identificare e a rendere disponibili quelle tecnologie
innovative che assicureranno alle nostre capacità di difesa il
necessario salto generazionale, tecnologico e operativo,
permettendo al sistema nazionale di raggiungere il più alto
livello di eccellenza e di autonomia strategica", sottolinea
Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo. "Con il
programma Gcap le aziende italiane giocano un ruolo fondamentale
per il futuro dell'industria della difesa, anche a livello
internazionale, in un quadro di crescita che al tempo stesso
rafforza la capacità operativa delle Forze Armate e genera
ritorni positivi e progresso tecnologico, economico e sociale
per l'intero sistema Paese".
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