Mercati azionari del Vecchio
continente in genere di qualche frazione sopra la parità dopo
l'avvio di Wall street: la Borsa più solida è quella di Parigi,
che sale dello 0,8%, seguita da Francoforte in aumento di mezzo
punto percentuale. Milano con Londra ondeggia attorno alla
parità, mentre Mosca scende dell'1,5% con l'indice Rtsi in
dollari.
Il listino russo paga tra l'altro ancora il gas debole sugli
82 euro al Megawattora sugli stessi livelli precedenti
all'invasione dell'Ucraina, mentre il petrolio prova a tenere
quota 80 dollari al barile.
Molto elevata resta invece la tensione sui titoli di Stato
europei: il rendimento del Bund tedesco a 10 anni sale di 13
punti base oltre il 2,5%, sui livelli più elevati da dodici
anni, con il Btp italiano ormai al 4,6%. Il mercato sembra
preoccupato ancora dalle scelte della Bce e sta cominciando a
lavorare sulla prossima riunione della Banca centrale temendo un
nuovo rialzo dei tassi, anche dello 0,5%.
In questo quadro in Piazza Affari il titolo migliore è quello
di Moncler che sale del 2,5%, spinta anche dalle riaperture
post-Covid annunciate in Cina. Bene Azimut (+1,2%), qualche
vendita su Erg e Nexi che cedono oltre un punto percentuale. Tra
i gruppi a minore capitalizzazione, il volatile Mps cede circa
un punto percentuale sotto quota due euro nel giorno della
conferma dei requisiti patrimoniali Srep da parte della Bce,
mentre la Juventus in parallelo all'assemblea sale attorno al 2%
a 0,32 euro.
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