Peggiorano le principali borse
europee dopo il dato sui prezzi alla produzione Usa in novembre,
saliti dello 0,3%, oltre le stime degli analisti a +0,2%. In
calo a 188,6 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali
tedeschi, con il rendimento annuo italiano in crescita di 8,7
punti al 3,768%, mentre quello tedesco ne guadagna 7,2
all'1,881%. Sale il greggio (Wti +0,99% a 72,18 dollari al
barile) e scende il gas naturale (-1,37% a 136,99 euro al MWh),
che resta comunque sui livelli massimi dallo scorso 31 ottobre.
In rialzo il dollaro a 0,949 euro.
La peggiore è Milano (-1%), preceduta da Londra (-0,5%),
Parigi (-0,42%), Francoforte (-0,31%) e Madrid (-0,29%).
Cedono i petroliferi TotalEnergies (-1,6%), Bp (-1,24%),
Shell (-0,54%) ed Eni (-0,44%). In calo anche i telefonici Tim
(-0,9%) e Deutsche Telekom (-0,87%), mentre si muovono in
controtendenza i produttori di semiconduttori Stm (+1%), Asml
(+1,35%), Nordic (+2,89%) e Soitec (+3,22%). Contrastate le
banche, con rialzi per Commerzbank (+1,6%), Credit Agricole
(++1,37%) e SocGen (+0,85%). Pesa Unicredit (-2,45%), a cui,
secondo indiscrezioni, la Bce potrebbe chiedere un incremento
dei requisiti minimi patrimoniali (Srep). In calo anche Banco
Bpm (-1,4%), Mps (-1%) Bper (-0,64%) e Intesa (-0,44%).
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