Borse europee fiacche con gli
investitori che soppesano i segnali di ammorbidimento della
politica 'zero Covid' della Cina e gli effetti dei buoni dati
americani sul mercato del lavoro sui tassi della Fed, attesi ora
ad un punto più alto alla fine del ciclo rialzista. Londra e
Milano sono invariate, Parigi cede lo 0,3% e Francoforte lo
0,4%, digerendo senza troppi scossoni le letture definitive
degli indici pmi di novembre nell'Eurozona, peggiori rispetto a
quelle flash. In calo frazionale anche i future su Wall Street
mentre il dollaro perde terreno sulle principali valute,
scambiando a 1,056 con l'euro.
La speranza che l'economia cinese non venga più intralciata
dalle restrizioni per il Covid spinge le materie prime e il
petrolio, con il wti che avanza dell'1,2% a 81 dollari al barile
e il brent che sale dell'1,3% a 86,64 dollari. Scende dai
massimi dell'avvio ma resta in forte rialzo il gas ad Amsterdam
(+4,4% a 141,5 euro al megawattora) mentre in Nord Europa si
prospettano temperature sotto la media per almeno due settimane.
Sui listini europei tengono banche e materie prime mentre le
vendite si concentrano sui titoli informatici e delle
attrezzature sanitarie. A Piazza Affari si mettono in luce
Saipem (+2,5%), A2A (+1,7%), Tenaris (+1,2%) e, fuori dal Ftse
Mib Mps (+2,8%) e la Juventus (+1,2%). Male invece Amplifon
(-2,1%), Nexi (-0,9%) e Campari (-0,8%), poco mossa Tim (+0,4%)
in attesa di sviluppi sul fronte della rete unica.
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