Borse europee in rialzo a metà
seduta nonostante i future su Wall Street segnalino un'apertura
in leggero calo. A sostenere i listini sono da un lato le
conferme arrivate dal presidente della Fed, Jerome Powell, su
rallentamento della stretta monetaria a dicembre e dall'altro
l'avvio in Cina di una "nuova fase", meno restrittiva, di
contrasto al Covid.
Francoforte avanza dello 0,7%, Madrid dello 0,8%, Milano
dello 0,5%, Parigi dello 0,2% e Londra dello 0,1%. Lo spread
Btp-Bund è in calo a 190 punti base, con i rendimenti del
decennale italiano che scendono di 14 punti, al 3,72%, in un
contesto di riduzione a doppia cifra in gran parte
dell'Eurozona. L'ammorbidimento della Fed pesa sul dollaro, che
scambia a 1,043 (-0,3%) con l'euro. Sul fronte energetico,
l'arrivo dell'inverno e il calo degli stoccaggi contribuisce a
mantenere sotto pressione il prezzo del gas (+4% a 152,4 euro al
megawattora).
A Piazza Affari si mettono in luce Stm (+3,8%), in una seduta
che vede i semiconduttori brillare in Europa, Diasorin (+3,3%),
Pirelli (+2,3%), Moncler (+2,1%), Enel (+1,9%) e Cnh (+1,9%).
Tim rimbalza (+1,6%) dopo lo scivolone della vigilia, fuori dal
Ftse Mib brillano la Juventus (+1,8%), per cui John Elkann
esclude aumenti di capitale, e Mps (+2,3%) nel giorno
dell'uscita di oltre 4 mila dipendenti. Soffrono invece i
bancari, in linea con quanto avviene in Europa, con in testa ai
ribassi Unicredit (-2,7%), che ha terminato il programma di
buy-back. Venduta anche Tenaris (-2,8%) ed Eni (-1,4%), che
secondo indiscrezioni avrbbe messo nel mirino Neptune Energy,
operazione da 5-6 miliardi.
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