Appare poco mossa rialzo Piazza
Affari al traguardo di metà seduta, con l'indice Ftse Mibin
rialzo dello 0,1% a 24.462 punti e il differenziale tra Btp e
Bund decnnali tedeschi stabile sotto quota 189. Perde 13,4 punti
il rendimento annuo italiano, che scende al 3,759% contro i 10
punti in meno di quello tedesco all'1,878%.
Segnano il passo Amplifon (-2,86%), Tim (-1,89%), su cui il
ministero delle Imprese punta a trovare una soluzione entro
l'anno a valle di un tavolo tecnico sulla Rete Unica, e Juventus
(-1,36%), congelata anche al ribasso all'indomani delle
dimissioni del presidente Andrea Agnelli con l'intero Cda,
mentre il socio Exor (-0,4% ad Amsterdam), ha indicato come
presidente Gianluca Ferrero. In calo anche Unicredit (-1,36%),
Ferrari (-1,19%), Terna (-1,04%) ed Stm (-0,98%).
Il rialzo del greggio (Wti +2,55% a 79,05 dollari al barile)
spinge Saipem (+2,44%), maglia rosa del paniere delle blue chip,
e Tenaris (+1,57%) insieme ad Eni (+0,96%). Sprint di Erg
(+2,23%), che debutta oggi sul paniere dei grandi titoli al
posto di Atlantia (+0,04%), che si prepara a lasciare la Borsa
dopo l'esito definitvo dell'Opa di Schema Alfa sopra al 95%.
Bene anche Leonardo (+1,11%), mentre l'attenuazione delle
proteste per le restrizioni anti-Covid in Cina favorisce Moncler
(+0,72%). Sprint di Mps (+3,24%), rialzi per Banco Bpm (+0,7%) e
Bper (+0,49%), più cauta Intesa (+0,31%).
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