Le Borse europee proseguono
contrastate dopo l'avvio debole di Wall Street e l'inflazione in
Germania che rallenta. Gli investitori restano alla finestra in
attesa di domani quando arriverà il Pil degli Stati Uniti e
l'intervento del presidente della Fed Jerome Powell. Sul fronte
valutario è poco mosso l'euro sul dollaro a 1,0335.
Piatto l'indice d'area stoxx 600. Poco mossa Francoforte
(-0,08%), in calo Madrid (-0,2%), in terreno positivo Londra
(+0,5%), Parigi (+0,2%) e Milano (+0,1%). I listini sono
sostenuti dall'energia (+1,5%), con il prezzo del petrolio in
rialzo. Il wti sale a 78,76 dollari al barile (+1,9%) e il brent
a 85,12 dollari (+2,4%). Bene anche le banche (+1,4%) e le
assicurazioni (+0,9%) mentre i rendimenti dei titoli di Stato
continuano a scendere. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 190
punti con il tasso del decennale italiano al 3,83%.
Nel Vecchio continente pensano le utility (-1,1%), con il gas
che torna a rialzare la testa a causa delle temperature più
rigide che minacciano gli stoccaggi. Ad Amsterdam le quotazioni
salgono a 130 euro al megawattora (+6%).
A Piazza Affari scivola Amplifon (-3,3%). Male la Juventus
(-2,4%), dopo le dimissioni del consiglio d'amministrazione e le
contestazioni della Consob sui conti. In calo anche Tim (-1,5%),
con le mosse del governo sulla Rete unica. Sugli scudi Saipem
(+3,5%). Avanzano anche Unipol e Tenaris (+2,1%) e ni (+1,6%).
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