L'attenuazione delle proteste per
le restrizioni anti-Covid in Cina dopo gli interventi della
polizia hanno spinto al rialzo i principali listini dell'Asia e
del Pacifico ad eccezione di Tokyo (-0,48%). Il listino
giapponese è stato frenato dal calo del dollaro a 138,45 yen,
che penalizza le esportazioni, e dalle vendite al dettaglio di
ottobre (+4,3%), salite meno del previsto. Shanghai ha
guadagnato il 2,31%, Taiwan l'1,05%, Seul l'1,04% e Sidney lo
0,33%. Ancora aperte Hong Kong (+3,66%), Mumbai (+0,49%) e
Singapore (+0,97%).
Positivi i futures sull'Europa e sui listini Usa. Dalla
Spagna sono in arrivo il tasso d'inflazione e l'andamento dei
prezzi alla produzione, atteso anche in Italia, dove vengono
diffuse le vendite industriali. In arrivo dall'Eurozona la
fiducia dei consumatori e delle imprese industriali e dei
servizi per culminare con l'inflazione in Germania.
Dagli Usa sono attesi i prezzi delle case, la fiducia dei
consumatori e i dati sul terziario misurati dalla Fed di Dallas.
In serata l'Api diffonde le stime sulle scorte settimanali di
greggio, che rialza la testa (Wti +1,44% a 78,35 dollari al
barile) mantenendosi però sotto la soglia degli 80 dollari
(Wti). Sale il gas (+1,07% a 124,6 euro al MWh), debole l'oro
(-0,38% a 1.754,95 dollari l'oncia), in ripresa il ferro (+2,39%
a 771,5 dollari la tonnellata) e l'acciaio (+1,1% a 3.776
dollari la tonnellata).
Sulla piazza di Tokyo deboli i titoli dei grandi esportatori,
da Toyota (-1,38%) a Honda (-1,55%), da Sony (-1,22%) a
Panasonic (-1,99%). In rialzo i bancari Nomura (+0,38%) e
Mitsubishi Ufj (+1,66%).
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