Le Borse europee proseguono in
rialzo insieme alle materie prime, fatta eccezione per il gas.
Dopo la frenata dei prezzi negli Usa gli investitori guardano
alle banche centrali, con l'ipotesi di una stretta monetaria
meno aggressiva. I rendimenti dei titoli di Stato, intanto, sono
in aumento dopo il brusco calo della vigilia. Sul fronte
valutario l'euro si rafforza sul dollaro a 1,0271 a Londra.
L'indice d'area stoxx 600 guadagna lo 0,4%. Avanzano Parigi
(+0,9%), Francoforte e Milano (+0,6%), mentre è in lieve
flessione Londra (+0,3%) dopo il Pil del terzo trimestre. Piatta
Madrid (-0,04%). I listini sono sostenuti dal comparto
immobiliare (+2,8%), dalle auto (+2,6%) e dall'informatica
(+1,9%). Bene anche le banche (+0,2%) e le assicurazioni
(+0,8%).
Avanzano senza slancio le utility (+0,5%), mentre il prezzo
del gas scende a 104 euro al megawattora (-7,7%). Debole
l'energia (-0,1%), con il petrolio in netto rialzo. Il wti sale
del 2,8% a 88,92 dollari al barile e il brent a 96,13 dollari
(+2,6%). Male il comparto della farmaceutica (-1,3%).
A Piazza Affari prosegue la corsa di A2a (+4,5%) dopo i
risultati dei primi nove mesi con ricavi quasi triplicati.
Scivola Tim (-3,2%) con le prese di profitto e il titolo che
scende a 0,23 euro. In ordine sparso le banche con Mps (+1,6%)
in rialzo dopo i conti, Bper (+0,4%), Banco Bpm (-0,5%),
Unicredit e Intesa (-0,2%). Debole Unipol (-0,2%) con i
risultati dei primi nove mesi. Lo spread tra Btp e Bund sale a
203 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,09%.
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