"Superata l'emergenza liquidità,
che aveva duramente colpito le imprese durante la fase più
critica della pandemia inducendole ad incrementare la provvista
di credito", nel terzo trimestre dell'anno il numero di
richieste di credito presentate dalle imprese italiane ha fatto
segnare una flessione del 4,6% rispetto al corrispondente
periodo 2021. Sono dati dell'ultimo aggiornamento del Barometro
Crif.
In particolare, la dinamica in atto riguarda principalmente
le imprese individuali che, nel periodo preso in esame, fanno
segnare un calo dell'11,9%, mentre le richieste provenienti
dalle società di capitali si sono mantenute sostanzialmente
stabili (-0,8%). Al contempo si riscontra una decisa crescita
dell'importo medio richiesto, (+18,45%), che si è attestato a
circa 123mila euro. Per quanto riguarda le imprese individuali
l'importo medio dei finanziamenti richiesti è risultato pari a
36.374 euro (in calo del 2,6% rispetto al corrispondente periodo
2021) contro i 163.891 euro delle società di capitali (+17,7%).
"La ripresa economica che si era consolidata nel 2021 -
commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif - aveva
consentito un importante recupero del fatturato e dei margini
delle aziende italiane, seppur con grosse differenze tra i
diversi settori. In questi mesi, la dinamica inflazionistica sta
spingendo verso l'alto i fatturati ma l'attuale contesto,
caratterizzato da molteplici fattori di tensione, comporta una
netta revisione al ribasso delle prospettive sul fronte della
marginalità operativa, prevista per il 2022 in calo sia rispetto
al 2021 che rispetto al 2019".
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