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Ucraina: Danieli, nessuna violazione regole da parte nostra

Ucraina: Danieli, nessuna violazione regole da parte nostra

Il gruppo risponde alle critiche su presunta vicinanza a Russia

UDINE, 31 ottobre 2022, 17:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"C'è molta disinformazione. Il nostro gruppo dallo scoppio della guerra in Ucraina ha sempre agito al 100% nel rispetto delle regole definite dalla Comunità Europa e recepite dall'Italia, che non impediscono di avere rapporti con clienti russi, ma solo con alcuni clienti, soggetti a sanzioni, e solo per determinati prodotti". Lo ha detto all' ANSA Alessandro Brussi, vice presidente del gruppo Danieli, multinazionale dell'acciaio con headquarters a Buttrio (Udine), rispondendo alle ripetute critiche rivolte al gruppo da organizzazioni e associazioni ucraine secondo le quali la società continuerebbe ad avere rapporti d'affari 'non consentiti' con clienti russi.
    "Possiamo comprendere le preoccupazioni di chi vorrebbe che nessuno avesse più rapporti economici con la Russia - ha continuato Brussi -, ma non comprendiamo atteggiamenti denigratori nei confronti di un gruppo, il nostro, che rispetta in toto le regole e che dal 24 febbraio ha interrotto progetti anche importanti con clienti russi del calibro di MMK e Severstal, subendo un danno rilevante e sostenendo anche costi ingenti, per 1 milione di euro, per riportare indietro macchinari".
    Per Brussi "se queste organizzazioni vanno a esaminare il nostro website possono trovare ovviamente che abbiamo venduto impianti per produrre acciai ad alcuni grandi clienti russi, che solo oggi sono soggetti a sanzioni. Sono forniture risalenti a anni fa e adesso non possiamo certo impedire a queste società di utilizzare quegli impianti". Ora, ha confermato il vice presidente, "possiamo avere rapporti con alcuni clienti minori, ma questi sono clienti che non rientrano nella lista di società e prodotti sanzionati".
    In certi casi, poi, "alcuni competitor hanno mantenuto rapporti con alcuni clienti perché gli impianti venduti necessitano di manutenzione per la sicurezza degli addetti. Su questo ci sono responsabilità di tipo penale e civilistico stabilite dal diritto internazionale che non si può evitare di assumere".
   

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