"C'è molta disinformazione. Il
nostro gruppo dallo scoppio della guerra in Ucraina ha sempre
agito al 100% nel rispetto delle regole definite dalla Comunità
Europa e recepite dall'Italia, che non impediscono di avere
rapporti con clienti russi, ma solo con alcuni clienti, soggetti
a sanzioni, e solo per determinati prodotti". Lo ha detto all'
ANSA Alessandro Brussi, vice presidente del gruppo Danieli,
multinazionale dell'acciaio con headquarters a Buttrio (Udine),
rispondendo alle ripetute critiche rivolte al gruppo da
organizzazioni e associazioni ucraine secondo le quali la
società continuerebbe ad avere rapporti d'affari 'non
consentiti' con clienti russi.
"Possiamo comprendere le preoccupazioni di chi vorrebbe che
nessuno avesse più rapporti economici con la Russia - ha
continuato Brussi -, ma non comprendiamo atteggiamenti
denigratori nei confronti di un gruppo, il nostro, che rispetta
in toto le regole e che dal 24 febbraio ha interrotto progetti
anche importanti con clienti russi del calibro di MMK e
Severstal, subendo un danno rilevante e sostenendo anche costi
ingenti, per 1 milione di euro, per riportare indietro
macchinari".
Per Brussi "se queste organizzazioni vanno a esaminare il
nostro website possono trovare ovviamente che abbiamo venduto
impianti per produrre acciai ad alcuni grandi clienti russi, che
solo oggi sono soggetti a sanzioni. Sono forniture risalenti a
anni fa e adesso non possiamo certo impedire a queste società di
utilizzare quegli impianti". Ora, ha confermato il vice
presidente, "possiamo avere rapporti con alcuni clienti minori,
ma questi sono clienti che non rientrano nella lista di società
e prodotti sanzionati".
In certi casi, poi, "alcuni competitor hanno mantenuto
rapporti con alcuni clienti perché gli impianti venduti
necessitano di manutenzione per la sicurezza degli addetti. Su
questo ci sono responsabilità di tipo penale e civilistico
stabilite dal diritto internazionale che non si può evitare di
assumere".
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