Nel secondo trimestre dell'anno
Prosieben, gruppo media tedesco del quale Mfe-Mediaset è
ampiamente primo azionista, ha registrato un utile netto di 68
milioni, in crescita del 7,9% rispetto allo stesso periodo del
2021, ma al di sotto delle stime degli analisti che indicavano
una media di 74 milioni.
I ricavi sono a quota 1,06 miliardi rispetto agli 1,03 previsti,
con il debito in crescita a 1,88 miliardi, in aumento dell'8%
rispetto alla fine di giugno 2021. Le stime per l'intero anno
indicano ricavi tra i 4,3 e i 4,45 miliardi, riviste al ribasso
rispetto all'ultima 'forbice' di 4,5-4,7 miliardi. Le previsioni
degli analisti erano attorno ai 4,5 miliardi. In calo anche le
stime sul margine operativo lordo (Ebitda) per l'intero 2022.
"Lo sviluppo dei ricavi nel secondo trimestre dimostra ancora
una volta che, grazie alla nostra struttura diversificata, siamo
più a prova di crisi di molte altre società di media", commenta
Rainer Beaujean, amministratore delegato di Prosieben.
ProSiebenSat.1 su base semestrale, da gennaio a giugno 2022, ha
registrato una crescita dei ricavi dell'1% a 2.009 milioni
(l'anno precedente a 1.986 milioni), per la prima volta oltre la
quota dei due miliardi. Organicamente, quindi rettificato dagli
effetti valutari ed escludendo i contributi ai ricavi delle
società in portafoglio cedute nel 2021, i ricavi del gruppo
media tedesco sono aumentati del 2% nella prima metà del 2022.
Reazione comunque negativa della Borsa: il titolo Prosieben dopo
il taglio delle stime 2022 sul listino di Francoforte scende del
2% a 8,38 euro. Tiene Mfe-Mediaset, che nel gruppo tedesco è
ampiamente primo azionista appena sotto il 25% del capitale ma
che ha superato questa soglia come diritti di voto: il titolo
MfeA scende di circa un punto percentuale a 0,43 euro, MfeB sale
invece di circa l'1% a quota 0,61.
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