Ultima seduta della settimana
leggermente negativa per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib
ha chiuso in ribasso dello 0,26% a 22.586 punti, l'Ftse All
share in calo dello 0,35% a quota 24.726.
Piazza Affari si è mossa sostanzialmente in linea con i mercati
azionari del Vecchio continente, nervosi e incerti per tutta la
giornata, in peggioramento nel finale: Amsterdam ha concluso in
calo dell'1,2%, seguita da Parigi e Francoforte in ribasso dello
0,6%. Piatte Londra (-0,1% finale) e Madrid, in rialzo di uno
speculare 0,1%. Debole Mosca, scesa di tre punti percentuali,
con il prezzo del gas in leggera discesa: il metano ha chiuso le
contrattazioni in calo dell'1,4% a 196 euro al Megawattora.
In un contesto di forte rialzo dei tassi di interesse sui titoli
di Stato mondiali dopo la diffusione dei dati macroeconomici
statunitensi e il rafforzamento delle ipotesi di un'ulteriore
stretta da parte della Fed, lo spread tra Btp e Bund tedeschi a
10 anni è comunque sceso: il differenziale ha concluso la
giornata a 206 punti base dopo dopo un avvio a quota 213. In
forte aumento il rendimento del prodotto del Tesoro, che ha
chiuso al 3,01%.
Tra i titoli azionari maggiori di Milano, gran corsa per Bper:
dopo i conti resi noti alla vigilia con un utile netto di 1,38
miliardi nel primo semestre e diverse indicazioni su Carige, il
titolo, acquistato per tutta la giornata, ha segnato un aumento
finale del 9,7% a 1,57 euro.
Molto bene anche Pirelli (+4,3% finale), con Unipol in aumento
del 2,1% e Tim in crescita dell'1,8%. Forti anche Intesa e
Unicredit, salite entrambe dell'1,7%. Giù invece Amplifon, che è
scivolata del 5,3% finale, mentre tra i titoli 'minori' Mps ha
ceduto il 6,7% vicina al minimo storico in scia ai conti, alle
nuove indicazioni sull'aumento di capitale e alle nuove
richieste di risarcimento danni. Vendite anche su Illimity dopo
i conti (-6,9%) e su Saras, che ha ceduto il 7,9% anche sulla
debolezza del prezzo del greggio.
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