Borse europee deboli a differenza
dei listini Usa dopo il calo oltre le stime del Pil trimestrale
americano. In ribasso anche l'indice dei profitti delle società
(-4,9%) e il dato sulle spese per i consumi reali, alimentando
le ipotesi che la Fed possa rivedere la propria politica sui
tassi, mentre la presidente della Bce Christine Lagarde conferma
che Francoforte si muoverà "gradualmente".
Milano cede l'1,1%, Francoforte l'1,62%, Parigi lo 0,85% e
Madrid l'1,51%, mentre si muove in controtendenza Londra
(+0,1%). In calo a 188,4 punti il differenziale tra Btp italiani
e Biund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in
ribasso di 10,7 punti, al 3,436%. Prosegue la corsa del gas
(+8,34% a 139,95 euro al MWh), e del greggio (Wti +1,76% a
113,76 dollari al barile), mentre la domanda cinese sostiene le
quotazioni del ferrto (+0,37% a 811,5 dollari alla tonnellata) e
dell'acciaio (+0,53% a 4.394 dollari la tonnellata). Acquisti in
campo petrolifero, da Eni (+2,5%) a Bp (+2,1%) , Shell (+2,02%)
e TotalEnergies (+1,82%), mentre si confermano contrastati i
titoli e i diritti sull'aumento di capitale di Saipem, i primi
in rialzo el 7,96% a 3,29 euro e i secondi in calo del 66,18% a
3,38 euro. Contrastati i bancari: corrono Standard Chartered
(+3,03%), Hsbc (+1,39%), Bankinter (+1,22%) e Sabadell (+0,54%),
mentre scivolano Mps (-7,46%), sull'onda lunga del piano che
prevede un aumento di capitale da 2,5 miliardi, SocGen (-2,4%),
Bnp e Unicredit (-1,8% entrambe). Pesano anche Barclays (-1,7%),
Commerbank (-1,7%), Credit Agricole (-1,66%) e Intesa (-1,43%),
invariata invece Banco Bpm.
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