Il discorso del presidente della
Fed Powell che ha rassicurato sulla tenuta dell'economia
statunitense ha permesso alle Borse europee di chiudere su cali
meno pronunciati dell'avvio, ma comunque la seduta è stata di
sofferenza. L'indice Ftse Mib ha infatti concluso in ribasso
dell'1,36% a 21.788 punti, l'Ftse All share in calo dell'1,26% a
quota 23.828.
Londra ha invece chiuso in perdita dello 0,8% come Parigi, con
Amsterdam negativa dello 0,9%. Più pesanti Francoforte e Madrid,
entrambe in calo dell'1,1%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a
10 anni ha segnato una contrazione a 189 punti base rispetto ai
193 dell'avvio, con un rendimento del prodotto del Tesoro al
3,52%.
Seduta in leggera crescita per il pezzo del gas: il metano sul
listino di Amsterdam di riferimento per l'Europa ha concluso a
127 euro al Megawattora, in rialzo dell'1,2% rispetto alla
vigilia. Ma è stata la scivolata del petrolio a indurre in calo
i mercati azionari, anche se la pessima seduta per Saipem è
stata causata dallo sconto annunciato sull'aumento di capitale
da 2 miliardi, con il titolo che ha chiuso in crollo del 21,5% a
32,9 euro.
Male in Piazza Affari anche Tenaris (-5,1%), con prese di
beneficio su Leonardo, scesa del 3,9% finale, seguita Italgas
(-3,7%) ed Eni, che ha lasciato sul terreno il 3,4% finale a
11,6 euro. In tenuta il settore finanziario anche se Unicredit e
Generali, quest'ultima nel giorno del Cda, hanno ceduto un punto
percentuale. Bene infine Nexi e Finecobank, entrambe in aumento
di oltre il 2%.
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