Una finanza innovativa per lo
sviluppo sostenibile delle piccole e medie imprese italiane. E'
questo il tema portante dell'incontro di domani, mercoledì 18
maggio, organizzato dal CreaRes, il centro di ricerca in Etica
degli affari e responsabilità sociale dell'Università
dell'Insubria, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nella sala
Conferenze della banca in piazza Belgioioso.
L'evento, trasmesso in diretta streaming su ANSA.IT e su
https://group.intesasanpaolo.com/it, accende un faro sulle linee
di sviluppo ravvisabili per il supporto finanziario delle Pmi
nel rinnovato contesto economico, proponendo una lettura
nell'ottica delle imprese, degli intermediari finanziari e delle
Autorità di vigilanza. Intervengono al dibattito: Paolo Ciocca
(commissario Consob), Giorgio Gobbi (direttore della sede di
Milano della Banca d'Italia), Gian Maria Gros-Pietro (presidente
di Intesa Sanpaolo), Emanuele Orsini (vicepresidente di
Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco). L'incontro
costituisce anche l'occasione per la presentazione del volume
curato da Rossella Locatelli e Cristiana Schena dell'Università
dell'Insubria, dal titolo "Il nuovo ecosistema finanziario per
le Pmi. Le opportunità della digitalizzazione e dello sviluppo
sostenibile", in uscita a maggio 2022 (Franco Angeli Editore).
Il volume mette in luce come la sfida per il rilancio
dell'economia italiana dipenda dalla capacità di sviluppare e
sfruttare le potenzialità connesse a un ecosistema finanziario,
fondato su efficaci collaborazioni e su una partnership
pubblico-privata, che sia fucina di soluzioni innovative a
supporto di un numero sempre più elevato di Pmi. "A tal fine è
necessario che tutti gli attori del sistema si mettano in gioco
- spiegano le autrici -, non solo per riuscire a selezionare e
supportare le Pmi più sane e capaci di dar vita ad uno sviluppo
economico che faccia leva sui driver della innovazione
tecnologica e della sostenibilità, ma anche per realizzare un
gioco di squadra con regole e condizioni innovative, che
valorizzi e stimoli la capacità imprenditoriale delle Pmi
italiane, troppo spesso riconosciuta e accreditata all'estero
più che nei confini nazionali".
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