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La Cina spaventa le Borse, ko il petrolio e le materie prime

La Cina spaventa le Borse, ko il petrolio e le materie prime

Acquisti su bond ma sale lo spread. Euro giù nonostante Macron

MILANO, 25 aprile 2022, 12:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Avvio di settimana difficile per le Borse europee che vengono investite dalla paura per l'avanzata del Covid in Cina, senza riuscire a festeggiare il successo di Emmanuel Macron alle presidenziali francesi. Londra e Parigi cedono il 2,3% mentre Francoforte e Milano arretrano dell'1,6% dopo aver assistito al crollo dei listini cinesi di Shanghai (-5,1%) e Shenzhen (-6,5%), affondati dai sotto i timori che la strategia di contenimento del Covid in Cina possa frenare la crescita di Pechino e creare problemi alla supply chain globale.
    Gli effetti si sono manifestati sulle materie prime, a partire dal petrolio, arrivato a perdere oltre il 5%, con il wti a quota 97,5 dollari al barile e il brent a 101,9. Il rischio di una riduzione della domanda da parte della locomotiva cinese ha fatto crollare anche le altre commodity: a Shanghai i future sull'alluminio hanno perso il 47%, quelli sull'acciaio rebar il 15%, quelli sulle bobine laminate a caldo il 16,9%, mentre a Dailan il ferro ha ceduto il 45%. In calo anche i metalli preziosi come l'oro (-1,1%), l'argento (-2,7%) e il palladio (-4%).
    La ricerca di porti sicuri spinge invece i titoli di Stato i cui rendimenti sono in calo generalizzato, a partire dal Bund tedesco (-5 punti base allo 0,91%). Si amplia tuttavia il differenziale di rendimento verso il meno sicuro Btp italiano, con lo spread che sale a 174 punti base e il calo del rendimento in che si riduce al 2,64%. Acquisti anche sul dollaro, valuta di rifugio per eccellenza, che si rafforza verso l'euro, con cui scambia a 1,0736 nonostante la vittoria di Macron mentre la moneta unica viene penalizzata dai timori sulle conseguenze della guerra in Ucraina e dalla minor aggressività della Bce rispetto alla Fed.
    Sulle Borse soffrono i titoli petroliferi e delle materie prime, sui timori di una contrazione della domanda cinese, ma anche il lusso, che ha nella Cina colpita dai lockdown un importante mercato di sbocco e di sviluppo. A Piazza Affari scivolano Tenaris (-5,4%), Saipem (-4,4%) ed Eni (-3,5%) mentre va male anche il risparmio gestito di Finecobank (-3,7%), il lusso di Moncler (-3,5%) e l'automotive con Cnh (-3,3%) e Stellantis (-2,5%).
   

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