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Deficit, Superbonus, energia, partiti chiedono di più

Ok al Def. Dl prossima settimana, 6 miliardi di aiuti e sblocco rinnovabili

Il Parlamento dà il via libera al Documento di economia e finanza del Governo Draghi ma lo considera una base da cui partire per fare molto di più. Servono con urgenza nuovi interventi per combattere il caro-energia che ha steso famiglie e imprese, un ritocco al Superbonus per le villette e alla cessione dei crediti, aiuti di Stato per ristorare le aziende più colpite dall'impennata dei prezzi dei materiali. La lista è lunga e i sei miliardi messi a disposizione dal Governo per il nuovo decreto anti-rincari, che arriverà la prossima settimana, non basteranno. Per questo i partiti di maggioranza, nella risoluzione approvata sul Def, chiedono ai ministri di impegnarsi a valutare uno scostamento di bilancio, qualora la situazione macroeconomica, già molto critica, dovesse peggiorare. I timori principali sono per la crisi energetica, che non può che peggiorare col perdurare della guerra in Ucraina. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ricorda che il Governo è al lavoro su un "decreto energia" che dovrà confermare ed estendere le misure prese finora per tagliare di 25 centesimi le accise sulla benzina e quelle per abbattere gli oneri di sistema sulle bollette. Inoltre aiuterà le imprese più colpite dall'aumento dei prezzi dei materiali, come la ceramica, e i settori più esposti alle conseguenze della guerra, come l'agricoltura. Nel dl ci saranno anche i fondi per i profughi ucraini. Inoltre, spiega Brunetta, sempre lo stesso decreto conterrà "drastiche semplificazioni" per sbloccare "l'impianto delle energie rinnovabili". Si tratta di una mossa strategica, e urgente, per ridurre la dipendenza dell'Italia dal gas russo.

Tra le ipotesi allo studio "la liberalizzazione dell'installazione di pannelli solari, termici o fotovoltaici, sugli edifici", tranne quelli considerati "beni culturali"; la nomina di un commissario straordinario che aiuti a smaltire le richieste giacenti di autorizzazione, con potere di superare i veti delle sovrintendenze. Il Governo non ha però intenzione di sforare i sei miliardi già trovati nel bilancio attraverso la conferma degli obiettivi di deficit contenuti nella Nadef. Altro deficit non è all'ordine del giorno, perché la situazione è delicata e bisogna evitare di fare mosse che potrebbero avere un impatto sui tassi. Non è escluso che più in là vi si possa ricorrere, come spiega anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando: "Abbiamo messo in conto che le risorse individuate nel Def non siano sufficienti", ma che siano "solo una parte di ciò che è necessario per far fronte alla situazione che si è venuta a determinare con la crisi causata dalla guerra". Il Governo, spiega, non esclude nessuna strada ma prima bisogna capire "quali risposte, se ci saranno, arriveranno a livello europeo" e in queste ore se ne valuta la possibilità. La maggioranza in Parlamento non contesta le mosse del Governo, anzi, ne sposa le intenzioni anti-crisi e chiede di intervenire anche sulla "revisione del sistema dei prezzi di riferimento dei carburanti" oltre ad aumentare gli aiuti per gli enti locali provati anch'essi dal caro-bollette.

Ma non condivide del tutto la cautela sullo scostamento, e apre ufficialmente il pressing: nella risoluzione si chiede di "monitorare" l'andamento della situazione macroeconomica e di valutare uno scostamento per "interventi di sostegno" a famiglie e imprese "qualora si verifichi un peggioramento dello scenario". Vengono poi indicate le priorità economiche dei partiti. Primo, "prorogare il termine attualmente previsto" che obbliga le villette unifamiliari a effettuare il 30% dei lavori entro giugno per usufruire del Superbonus. E si chiede anche di allentare i limiti per la cessione dei crediti edilizi, consentendola a istituti diversi da banche ed assicurazioni. Il testo, poi, impegna il governo a sostenere il sistema sanitario, ad adeguare i fondi per gli investimenti pubblici alla dinamica imprevista dei prezzi, ad affrontare la povertà alimentare, "ampliando anche il bonus sociale", e a proseguire con gli sgravi per favorire l'inserimento di donne e giovani nel mondo del lavoro.

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