"Se salta il Pnrr, salta anche il
Next generation Eu e salta anche l'Europa. Le discussioni fatte
in questi giorni se si debba andare a una rinegoziazione danno
il senso che il nostro Paese non sempre ha la lucidità di capire
i passaggi che ci sono". Lo afferma il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, Bruno Tabacci, all'evento Asvis Live
"Il Pnrr, la Legge di Bilancio e l'Agenda 2030".
"Il piano - osserva Tabacci - è una costruzione complessa
frutto di negoziato e non può essere cambiato unilateralmente. E
quindi vuol dire che quanto sta avvenendo ci induce a procedere
rapidamente, non a rimettere tutto in discussione". Sui prezzi,
spiega il sottosegretario, è previsto un deflattore del 2%
annuo, si tratta di verificare quale sarà il livello
dell'inflazione complessiva di qui al 2026 e "solo in quel caso
si può andare a una profonda revisione, diversamente bisogna
iniziare ad attuare passo per passo, semestre per semestre, le
azioni concordato". Se "serviranno risorse in più o scelte sui
singoli progetti", conclude Tabacci, "questo vuol dire che ne va
della nobiltà di un paese come l'Italia che si pone il problema
di fare delle scelte di natura strategica rispetto alle quali
non si può andare indietro".
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