L'Opec+, che include anche la
Russia, conferma la strategia di aumenti graduali e modesti
della produzione di greggio nonostante la forte pressione sui
prezzi innescata dall'invasione della Russia in Ucraina. L'Opec
e i suoi alleati hanno concordato di incrementare la produzione
di petrolio per il mese di maggio solo di 432.000 barili al
giorno, attenendosi quindi al piano già prestabilito mesi fa in
vista della ripresa post-Covid. La prossima riunione è in
programma il 5 maggio.
E' stata dunque ignorata la richiesta di Stati Uniti ed
Europa di un aumento più corposo dell'output per allentare le
turbolenze sul mercato petrolifero. Per l'Organizzazione dei
maggiori produttori la tensione non è dovuta ai fondamentali ma
a problemi geopolitici e dunque si è deciso di non cambiare
rotta e per il mese di maggio e di aumentare la produzione da
400mila barili a soltanto 432mila barili al giorno. Per alcuni
analisti e operatori sulla decisione avrebbe influito anche la
possibilità che l'amministrazione Biden starebbe valutando di
sbloccare circa un milione di barili di petrolio al giorno dalle
riserve strategiche Usa.
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