Continuano la seduta in territorio
negativo le Borse europee, le cui aspettative per una tregua in
Ucraina appaiono raffreddate dai dubbi espressi
dall'intelligence americana sull'attendibilità delle intenzioni
di Mosca. Francoforte cede l'1,3%, Parigi lo 0,9%, Madrid lo
0,8% e Milano lo 0,5% mentre Londra è sostanzialmente invariata.
Negativi anche i future sugli indici di Wall Street, con cali
compresi tra le 0,2 e lo 0,4%.
Lo scetticismo verso la Russia surriscalda anche i prezzi
dell'energia, con il Wti a 106,3 (+2,1%) e il Brent a 112,1
dollari (+1,7%) al barile. Corre soprattutto il gas (+13,8% a
123,4 euro), in allarme dopo l'allerta preventiva di Berlino.
Sul fronte valutario si registra il rimbalzo dai minimi da sei
anni dello yen, dopo che la Bank of Japan ha annunciato nuovi
acquisti di titoli di Stato.
Non migliorano il quadro i dati macro arrivati oggi, con la
corsa dei prezzi al consumo in Spagna (alle 14 arriveranno
quelli tedeschi) e da quelli alla produzione in Italia. Guerra
ed inflazione pesano anche sul sentimento economico
dell'Eurozona, in calo a 108,5 a marzo.
A Piazza Affari corre Tim (+3,4%), in attesa delle mosse di
Kkr, a cui il cda del gruppo ha chiesto di chiarire la sua
offerta entro il 4%. Bene anche le Generali (+1,9%), su cui è
partita la caccia al voto degli investitori nella corsa al cda,
ed Eni (+1,9%), in scia al prezzo del petrolio. Male invece
banche e auto, in linea con l'andamento dei due comparti in
Europa: Banco Bpm (-3,3%), Interpump (-3%), Iveco (-2,4%),
Saipem (-2,4%), Pirelli (-2,2%) e Bper (-2%) sono i titoli
peggiori del Ftse Mib.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA