Ripiegano le Borse europee nelle
prime contrattazioni, con le speranze di una tregua in Ucraina
che fanno i conti con i dubbi degli analisti sulle reali
intenzioni di Mosca mentre i dati sull'inflazione spagnola,
salita del 9,8% a marzo, alimentano i timori di un'accelerazione
della stretta monetaria da parte della Bce, con impatti negativi
su una crescita economica messa a rischio anche dalla guerra in
Ucraina.
Francoforte cede l'1%, Parigi lo 0,7% e Milano lo 0,6% mentre
Londra avanza dello 0,2%. In calo frazionale anche i future su
Wall Street. L'attivazione da parte della Germania dell'allerta
sul piano di emergenza per il gas ha fatto scattare il prezzo
del metano ad Amsterdam (+10,7% a 120 euro) mentre anche il
petrolio ha ripreso a salire (Brent +2% a 112,4 dollari e Wti
+2,2% a 106,5 dollari), in un clima di avversione al rischio
evidenziato anche dalla crescita dell'oro (+0,5% a 1.922 dollari
l'oncia).
A livello settoriale auto (-1,6% l'indice di settore Stoxx) e
banche (-1,1%) sono tra i titoli più penalizzati insieme ai
media (-1,1%) e ai beni strumentali (-1,1%).
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