Sono puntati sul negoziato tra
Russia e Ucraina in corso a Istanbul, in territorio turco, gli
occhi degli investitori mondiali, che spingono al rialzo i
listini europei. Parigi (+2,6%) e Milano (+2,2%) sono le
migliori, seguite da Francoforte (+1,8%), Madrid (+1,55%) e
Londra (+1,31%), mentre puntano decisamente al rialzo i futures
Usa. Gira invece in negativo la Borsa di Mosca (-2,7%), che
tradisce un certo nervosismo nel secondo giorno di scambi a
regime dopo una chiusura prolungata dallo scorso 24 febbraio. Si
attesta sotto a quota 152,6 punti lo spread tra Btp e Bund
tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli decennali che
lievita di 10,4 punti al 2,206%, in linea con quanto avviene per
gli altri titoli europei a partire dai Bund tedeschi (+10,1
punti allo 0,677%), il cui rendimento è positivo ormai dallo
scorso 8 marzo.
Oscilla intorno alla parità il greggio (Wti +0,2% a 106,17
dollari al barile), mentre prosegue la corsa del gas (+10,39% a
113,2 euro al MWh). In controtendenza l'oro (-0,68% a 1.914,98
dollari l'oncia) e l'argento (-1,04% a 24,68 dollari l'oncia),
ferme al fatto della vigilia le contrattazioni sul nichel
(-7,79% a 32.725 dollari la tonnellata).
Acquisti generalizzati su tutti i settori a partire da quello
automobilistico con Volvo (+9,85%), Renault (+5,36%) e
Stellantis (+4,78%), pronta a tagliare posti di lavoro in un
impianto Jeep negli Usa. In luce i bancari Unicredit (+4,97%),
SocGen (+4,39%), Bnp (+3,62%), Intesa (+3,52%) e Santander
(+3,13%) a differenza di Barclays (-4,6%), dopo la cessione di
azioni per 900 milioni di sterline eseguita da Goldman Sachs per
conto di alcuni soci rilevanti, secondo quanto riporta l'agenzia
Bloomberg, i cui nomi restano ancora segreti. Positivi i
petroliferi TotalEnergies (+2,23%), Eni (+1,63%), Shell (+1,51%)
e Bp (+1,43%), contrastati invece i telefonici Tim (-0,47%),
Vodafone (+0,62%), Deutsche Telekom (+1,35%) e Telefonica
(+1,5%).
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