I mercati vivono l'ennesima seduta di saliscendi con una fiammata a metà giornata che poi, si concretizza relativamente alla fine. Gli indici Europei, partiti senza grandi spunti e con lo sguardo sempre ad Est e al conflitto in Ucraina, sperano in una tregua quando il presidente russo Vladimir Putin parla di "progressi" nei negoziati con Kiev. E' il segnale che tutti, anche tra gli investitori, aspettano. Lo sprint è immediato ma nel giro di qualche ora si esaurisce e quel +4% dell'indice europeo euro Stoxx 50 in chiusura si limita a poco meno del punto percentuale di crescita. E così fanno tutti i listini che si infiammano e poi via via rallentano con Francoforte che alla fine è la migliore (+1,38% il Dax).
Più caute Parigi (+0,85%), Milano (+0,68%) e, come sempre negli ultimi tempi, Londra (+0,80%). A Piazza Affari l'evidenza è di Leonardo (+11,5%), il migliore del listino dopo i risultati 2021 e la guidance 2022 migliori delle attese degli analisti, ma anche sulla prospettiva di un rilancio dei programmi della difesa europei dopo la crisi Mosca-Kiev. Salgono poi Iveco (+5,14%) e Tim (+4,8% a 0,28 euro). Su quest'ultima la Borsa specula sul dossier Rete Unica e scommette che a breve il gruppo riesca a trovare la strada giusta per realizzare la separazione della Rete. L'incertezza sui mercati, dunque, non si arresta anche perché il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba smentendo Putin parla di 'progressi zero' mentre il G7 è pronto a nuovi sanzioni.
La volatilità è, pertanto, alta e lo è anche tra le materie prime con il petrolio wti che viaggia a 108 dollari al barile, dopo aver sfiorato anche i 110 dopo che l'Unione europea ha annunciato una "pausa" nei colloqui internazionali in corso a Vienna sul programma nucleare iraniano. Senza grandi strappi anche il gas mentre la Commissione europea punta ad uno stop alla dipendenza energetica dalla Russia entro il 2027. Dopo la corsa di giorni scorsi, Il future di quello che è il benchmark del prezzo in Europa, sebbene in rialzo del +3,82% si è fermato a 131 euro megawattora. E pochi spunti arrivano anche dalla materie prime agricole con il mais che sale di un marginale 0,4% a 757 dollari. Cosi come dallo spread. Il differenziale tra Btp e Bund si ferma a a 160 punti, in calo rispetto all'avvio a 165 punti. Mentre Il rendimento del decennale italiano è abbastanza stabile e chiude all'1,85%.
L'agenzia S&P taglia il rating dell'Ucraina a 'B-/B' e lo mette sotto creditwatch negativo aprendo a quindi a ulteriori downgrade. "L'intervento militare della Russia continua a porre significativi rischi alla crescita economica dell'Ucraina, alla sua stabilità finanziaria e ai suoi conti pubblici", afferma S&P.
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