Piazza Affari si conferma in forte
calo al traguardo di metà seduta nel 5/o giorno di guerra tra
Russia e Ucraina e le sanzioni applicate a Mosca. L'indice Ftse
Mib cede il 2,7% a 25.075 punti, mantenendosi lievemente sopra
ai minimi della mattinata, mentre il differenziale tra Btp e
Bund decennali tedeschi è stabile a 160,2 punti, con il
rendimento annuo in calo di 4,8 punti base all'1,798%. Sotto
pressione Unicredit (-10,72%), che sconta l'esposizione in
Russia al pari di Pirelli (-8,09%). Scivolano anche Intesa
(-6,52%), Buzzi (-5,23%), Stellantis (-5,91%), Bper (-4,28%) e
Banco Bpm (-3,84%).
L'annuncio della presidente dell'Ue Ursula von der Leyen
sull'invio di armi in Ucraina ed il finanziamento al Paese per
acquistarle spinge Leonardo (+17,21%) e Fincantieri (+19,2%).
Bene anche Diasorin (+4,05%), Tenaris (+3,95%), Inwit (+3,26),
Saipem (+2,12%) e Amplifon (+1,36%). Il rialzo del greggio (Wti
+4,78% a 95,97 dollari al barile) e del Brent (+4,9% a 98,73
dollari al barile) non sostiene Eni (-0,8%). Poco mosse Snam
(-0,2%) e Italgas (-0,52%).
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