Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Economia
  1. ANSA.it
  2. Economia
  3. Gli industriali italiani: 'Paura ma non abbandoniamo le nostre aziende in Ucraina'

Gli industriali italiani: 'Paura ma non abbandoniamo le nostre aziende in Ucraina'

Toson (Confindustria), pronti investimenti importanti poi lo shock dell'invasione

"Siamo scioccati", ed "ora c'è tanta paura". L'invasione russa è stata una "evoluzione incredibile" che ha colto di sorpresa anche chi lavora da anni in Ucraina, gli industriali italiani che hanno stabilimenti nel Paese: "Eravamo Impreparati. Nessuno voleva credere che si sarebbe arrivati a questo", racconta all'ANSA il presidente di Confindustria Ucraina, Marco Toson, costruttore padovano con attività a Kiev. "Le famiglie sono rientrate, gli imprenditori sono rimasti, a presidiare le aziende, accanto ai dipendenti. Hanno deciso di non allontanarsi. E' una scelta difficile ma gli imprenditori sono gli ultimi ad abbandonare una azienda". Imprese come trincee, gli industriali italiani in Ucraina oggi vivono l'emergenza, la priorità immediata è la sicurezza ma il pensiero è anche al futuro delle imprese.

"Siamo tutti preoccupati perché non sappiamo dove andremo a parare il colpo, dove riusciremo a vedere questo futuro. Diversi imprenditori italiani avevano pronti altri investimenti importanti, anche già finanziati, perché il mercato ucraino ha avuto una rapida crescita anche l'anno scorso durante il Covid. Erano pronti fondi e attrezzature anche per raddoppiare gli stabilimenti. Adesso stiamo vivendo un momento di di confusione, stiamo vivendo l'emergenza per aspettare di vedere cosa sarà il il dopo", spiega Toson. L'invasione, "uno shock"; "Sono più di venti anni che lavoro in Ucraina, ho visto tutte le evoluzioni, da quando l'Ucraina era ancora con l'idea sovietica. Ma oggi ha avuto un'evoluzione incredibile, c'è stata questa grande invasione da parte della Russia, siamo tutti scioccati, tutti eravamo impreparati. Solo sabato e domenica scorsa eravamo tutti là, per preparare i piani di emergenza, e nessuno voleva credere che si sarebbe arrivati a questo punto. Come Confindustria abbiamo subito creato una unità di crisi, e abbiamo fatto un invito ai cittadini italiani rientrare in Italia: le famiglie sono rientrate, gli imprenditori no". Quando si è capita la portata dell'invasione "è diventata veramente emergenza", in particolare "per alcune imprenditori che hanno aziende sui confini, o in situazioni più particolari. Li abbiamo fatti raggruppare in zone che ritenevamo più sicure, nella parte ovest del Paese, perché pensavamo che là non ci sarebbero stati attacchi. Poi, invece, ci sono stati interventi anche sulla zona di Leopoli. In tutta l'Ucraina è diventata una situazione di grande pericolo. L'ambasciata ha creato quattro centri di raccolta e di sicurezza ed un centro di emergenza a Kiev. Noi, come Confindustria Ucraina, abbiamo aperto un emergency desk per le imprese (numero di emergenza +39.389.8745065). Stiamo raccogliendo informazioni, nei prossimi giorni cercheremo di redarre un piano di di sicurezza".

Gli imprenditori "sono gli ultimi ad abbandonare la barca, non vogliono abbandonare le imprese". Ma "oggi c'è tanta paura. Si è capito che l'attacco non è uno scherzo, non è solo l'entrata su una zona ma è globalizzato. Stanno entrando dappertutto". E' una situazione che per il momento è meno pesante solo per le imprese vicine ai confini polacco e ungherese: "La Polonia ha aperto i confini, si riesce praticamente a passare in maniera veloce". Agli imprenditori nelle altre aree del Paese è stato detto "di restare distanti dai centri logistici e militari, di restare fermi perché è molto pericoloso in questo momento spostarsi sulle vie autostradali o sulle altre altre vie di comunicazione, potrebbero bombardare. Stiamo vivendo un momento di estrema attenzione sulle persone, quando si sarà calmato cercheremo di spostare le persone, di fare tutto quanto sarà necessario. E come Confindustria stiamo facendo uno screening di queste aziende, delle diverse situazioni, per poter avere un report da portare a Roma, con il presidente Carlo Bonomi, e capire esattamente cosa serve, cosa sarà possibile fare".

 

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video Economia


        Vai al sito: Who's Who

        Modifica consenso Cookie