Il balzo dell'inflazione nell'area
euro, che ha raggiunto il 5%, si sgonfierà nel tempo secondo lo
scenario principale della Bce. Ma nel Consiglio direttivo
crescono i timori che lo scenario di base possa essere rivisto
al rialzo, rimettendo in discussione la promessa - oggi ribadita
- a mantenere una politica monetaria di supporto all'economia.
E' quanto emerge dalle minute della riunione del Consiglio
direttivo della Bce del 15 e 16 dicembre. Secondo il resoconto,
nel meeting c'è chi ha osservato che nello scenario di base, nel
2023 e 2024 l'inflazione "è già relativamente vicina al 2%, e
considerando i rischi al rialzo della previsione potrebbe
facilmente risultare superiore al 2%".
Nel documento, la Bce si aspetta anche un'accelerazione della
crescita nel corso del 2022 dopo l'atuale frenata legata alla
variante Omicron e alle pressioni dei prezzi energetici e delle
strozzature al commercio globale. Le minute, poi, ribadiscono la
decisione di prolungare i reinvestimenti del programma per
l'emergenza pandemica (Pepp) almeno fino a tutto 2024 e la
necessità di poterli modulare "in maniera flessibile nel tempo,
fra le classi di asset e fra le giurisdizioni".
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