Appaiono fiacche le principali
borse europee nella penultima seduta intera dell'anno. Il 31
saranno pochi i listini aperti e comunque ad orario ridotto. Un
passo indietro dovuto alle inevitabili prese di beneficio dopo
gli ultimi rialzi, che oggi riguardano solo Londra (+0,7%) alla
riapertura dopo il lungo ponte di Natale. La peggiore è
Francoforte (-0,67%), preceduta da Milano (-0,5%), Madrid
(-0,42%) e Parigi (-0,41%). In linea con le stime le scorte di
magazzino al dettaglio negli Usa (+1,3%), al di sotto invece
quelle all'ingrosso (+1,2%).
In calo il greggio (Wti -0,33% a 75,71 dollari) all'indomani
delle previsioni sulle scorte di greggio al di sopra delle stime
dell'Api e in attesa del dato che comunicherà in serata l'Eia.
Cede ancora il gas (-5,24% a 101 euro al MWh), con le navi di
gas liquido (Gnl) in arrivo in Europa dagli Usa per arginare le
scorte di metano. Stabile a 135,1 punti il differenziale tra Btp
italiani e Bund tedeschi, ma sale ulteriormente il rendimento
annuo dei titoli decennali (+5,7 punti all'1,149%).
Deboli i petroliferi Eni (-1,31%), TotalEnergies (-1,15%),
Bp (-0,92%) e Shell (-0,67%). In calo anche i produttori di
semiconduttori Be (-1,5%), Asm (-1,19%), Asml (-0,89%) ed Stm
(-0,34%) insieme agli automobilistici Daimler (-1,55%),
Stellantis (-1,14%), Volkswagen (-0,98%), Renault (-0,75%) e
Ferrari (-0,62%). Acquisti sui bancari Lloyds (+1,29%), Standard
Chartered (+0,82%) e NatWest (+0,75%). Cauta e SocGen (+0,3%),
deboli Banco Bpm e Intesa (-0,72% entrambe). Poco mossa
Unicredit (-0,04%), lieve rialzo per Bper (+0,25%), più
brillante invece Bps (+1,02%), dopo il via libera degli
azionisti alla trasformazione in società per azioni.
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