Il gruppo a carbone della
centrale termoelettrica Enel della Spezia è stato spento
definitivamente dopo 59 anni di attività. Le operazioni di
disattivazione del bruciatore, confermate dall'azienda, sono
state avviate poco dopo la mezzanotte e già dal mattino il
camino, alto 220 metri, ha smesso di fumare. "E' finito il
carbone - hanno fatto sapere con una nota i dipendenti della
centrale Eugenio Montale, riunitisi in assemblea -. Questo è il
motivo per cui alle ore 0:31 è terminato il funzionamento del
gruppo a carbone della Centrale". Dall'1 gennaio 2022 scatterà
la vera e propria dismissione, autorizzata dal ministero della
Transizione ecologica ad inizio mese.
Sull'area della centrale, circa 72 ettari, Enel ha avuto
l'ok del governo ad installare un nuovo impianto produttivo a
turbogas da 840 MW. Contro questa scelta si batte il Comune che
vorrebbe l'addio all'uso di combustibili fossili e la
conversione dell'area a produzioni green. "Per quanto riguarda
l'inizio delle attività di demolizione e bonifica propedeutiche
alla riconversione del sito - scrivono i sindacati provinciali
Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil - chiediamo all'azienda di
utilizzare al massimo tutte le risorse dirette ed indirette
disponibili e presenti nel sito spezzino attuando anche
eventuali attività di formazione per favorire il mutamento delle
mansioni del personale". Lo stato di agitazione proclamato ad
inizio novembre, e che coinvolge i circa 140 lavoratori diretti
della centrale, è stato prorogato.
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