L'economia del Meridione è nel 2021
"in netto miglioramento", con un Pil atteso al +5% (a fronte di
un +6,3% nazionale ed un +6,8% al centronord) mentre le stime
per il 2022 delineano " la base di partenza per avviare un
processo di reale convergenza", "si prevede la riduzione del
delta di crescita tra le macroaree del Paese, con +4,4% per il
Sud contro +4,6% per il Centro-Nord".
Emerge dal 'check-up Mezzogiorno' realizzato dall'area
coesione territoriale e infrastrutture di Confindustria e dal
centro studi Srm (collegato a Intesa Sanpaolo) che fotografa "un
Sud in ripresa che ha resistito all'impatto socioeconomico della
pandemia e che sembra aver ripreso un sentiero di crescita
sostenuta, che dovrà però essere consolidata cogliendo tutte le
rilevanti opportunità offerte dai numerosi strumenti e misure di
rilancio, in particolare dal Pnrr, che prevede una effettiva e
significativa attenzione al Sud. Al contempo, occorre avviare
senza indugio il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi
Strutturali 2021-27".
Dal rapporto emerge come "primo, importante, segnale
positivo" che l'indice sintetico dell'economia meridionale
"torna a salire dopo la brusca frenata del 2020, recuperando
quasi del tutto i valori del 2019.
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