Seduta d'inizio settimana in
ribasso a Piazza Affari (-0,6%), sotto il peso soprattutto di
industria e petroliferi. Per l'industria in calo soprattutto
Leonardo (-1,8%) e Prysmian (-1,1%), tra i petroliferi Eni
(-1,5%), Saipem (-1,1%) e l'impiantistica di Tenaris (-0,9%),
mentre il greggio ha girato in positivo a sera (wti +0,2%) a
71,8 dollari al barile e il brent a 75 dollari. Impennata del
gas naturale, con le quotazioni ad Amsterdam (+10,3%) a 116 euro
al MWh. Pesanti Enel (-1,2%), Hera (-1,1%), meno Italgas
(-0,5%), che alla vigilia ha completato le operazioni di
isolamento e messa in sicurezza, interrompendo il flusso di gas
a Ravanusa (Agrigento), dov'è avvenuta un'esplosione che ha
causato il crollo di una palazzina sabato notte. Forte il calo
di Exor (-2,5%) e nel lusso di Moncler (-1,3%). In ordine sparso
le banche, con lo spread Btp-Bund chiuso in calo a 129 punti,
con perdite come quelle di Mediobanca (-1,2%), Unicredit (-0,6%)
e Intesa e Bper (-0,4%) e guadagni come per Banco Bpm e Banca
Generali (+0,5%) e Mps (+0,6%). Giù la paytech Nexi. Tra le auto
in discesa Stellantis (-0,7%), piatta Ferrari (+0,04%).
In calo Tim (-0,2%), che in mattinata aveva iniziato con uno
sprint, dopo le indiscrezioni di stampa su una possibile offerta
di Kkr anche in assenza di due diligence sui conti del gruppo.
Bene la controllata Inwit (+0,6%). Positivi i farmaceutici, da
Recordati (+1,4%) a Diasorin (+0,3%). Bene Amplifon (+0,4%). In
forma nel primo giorno di quotazione le azioni di tipo A e di
tipo B di Mfe (MediaforEurope), il nuovo nome di Mediaset in
Borsa. Le azioni di tipo A hanno chiuso a 1,098 euro e quelle di
tipo B a 1,28, facendo segnare nella somma dei due titoli un
rialzo dell'1,6% rispetto alla chiusura a 2,34 euro del titolo
Mediaset di venerdì.
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