Restano in rosso le principali
Borse europee, dopo l'apertura in calo di Wall Street, mentre
negli Usa le richieste di disoccupazione sono scese più del
previsto e ai minimi dal 1969, come viene evidenziato da alcuni
analisti e sono attesi per il giorno successivo i dati
sull'inflazione, che per i mercati significano un'eventuale
accelerazione del tapering, in caso di rialzo. Crescono intanto
i timori per la diffusione dei contagi da Covid 19, con nuove
restrizioni ad esempio in Gran Bretagna e gli occhi puntati
sulla nuova variante Omicron. In Europa la Piazza peggiore è
Madrid (-0,6%), seguita da Londra e Francoforte (-0,3%) e
Parigi (-0,2%). Tornata in positivo Milano (+0,1%), con lo
spread Btp-Bund tornato in discesa sotto 135 punti e il
rendimento del decennale italiano allo 0,99%. Calmo l'oro
(-0,4%) a 1.775 dollari l'oncia.
L'indice d'area del Vecchio continente, Stoxx 600, cede lo
0,1%, sotto il peso soprattutto del comparto energia. Tra i
petroliferi male in particolare Neste (-5%) e Galp (-2,9%), col
greggio in calo (wti -0,8%) a 71,7 dollari al barile e il brent
a 75,1 dollari. Cresce invece il prezzo del gas naturale in
Europa, con le quotazioni ad Amsterdam (+2,5%) a 104 euro a kWh.
In rosso la maggioranza delle banche, a cominciare da quelle del
Nordeuropa, passando per Ing (-1,8%) e Pnb Paribas (-1,4%), con
eccezioni come Unicredit (+10%), nel giorno del piano al 2024.
Perdono le auto, come Stellantis e Bmw -1%), con eccezioni come
Daimler (+0,5%). Bene il settore della salute, con crescite tra
i farmaceutici, come quelle di Argenx (+4,3%), Merck (+2,3%) e
AstraZeneca (+1%).
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