Se in tempi di crisi economica il gettito dell'Iva tende a ridursi di più rispetto al calo dei consumi questo non è accaduto con la crisi da Covid che ha avuto invece un impatto positivo sull'imposta, E' quanto emerge dallo studio di Bankitalia "L'impatto (inatteso) del Covid 19 sul gettito Iva" di i Francesco Berardini e Fabrizio Renzi secondo il quale nel complesso la ricomposizione del paniere a scapito dei servizi con aliquote più basse e un più alto tasso di evasione e a favore dei beni durevoli con aliquote più alte avrebbe accresciuto di circa il 2 per cento il gettito dell'Iva del 2020 e di circa il 4 quello del primo semestre del 2021.
" In tempi di crisi - scrivono - il gettito dell'Iva tende a ridursi di più, o a crescere di meno, rispetto ai consumi.
Aumentano infatti i comportamenti volti all'evasione fiscale e i consumatori riducono la quota di spesa destinata ai beni durevoli, caratterizzati da aliquota più elevata. In Italia, nel periodo successivo all'inizio della pandemia, la dinamica dell'Iva è stata invece nettamente più sostenuta di quella dei consumi. Si tratta di un risultato strettamente connesso con le peculiarità della crisi economico-sanitaria legata al Covid19: le misure di contenimento e la paura del contagio hanno determinato un drastico calo della quota di spesa per servizi, caratterizzata da aliquote più basse e da una maggiore propensione all'evasione; il consumo di beni durevoli, contrariamente alle precedenti recessioni, è tornato ai livelli pre-crisi dopo un solo trimestre; sono inoltre aumentate, in parte attraverso canali digitali, le transazioni elettroniche.
Quest'ultimo cambiamento, che ha influito positivamente sulla compliance, potrebbe fornire un contributo permanente ai conti pubblici".
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