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Balzano (Orrick),sale private debt, alternativa a banche

Balzano (Orrick),sale private debt, alternativa a banche

Crescono investimenti per acquisizioni, interesse esteri

ROMA, 20 novembre 2021, 14:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Italia c'è sempre maggior spazio e interesse, anche dall'estero, per il private debt, quelle forme di finanziamento alle aziende da parte di operatori specializzati, spesso a servizio di un'acquisizione o cambio dei soci, che le banche non vogliono o non possono più realizzare direttamente. Operazioni che rappresentano quindi un valido canale alternativo di credito.
    Marina Balzano, partner nel dipartimento italiano di banking & finance di Orrick, sottolinea, in una conversazione con l'ANSA, "i buoni numeri di questi mesi, frutto anche della distinzione sempre più marcata fra banche commerciali e operatori sofisticati" in un mercato che si "sta evolvendo" ed è meno bancocentrico del passato. E poi, rileva, "registriamo in l'Italia anche molto interesse da soggetti internazionali per operazioni di acquisizione, più speculative, con una maggiore leva finanziaria". "I fondi esteri - rileva - guardano all'Italia con grande interesse e si stanno strutturando qui in maniera stabile con delle sedi fisiche per seguire le operazioni ".
    Non c'è un settore specifico nel radar, "la stella polare è il rendimento" aggiunge specificando come l'orizzonte temporale sia quello tipico del private equity: 3-5 anni. E quindi il mirino, in questi mesi e settimane, è stato puntato sui comparti giudicati a maggiore crescita quali "il farmaceutico, il packaging, la cybersecurity e le energie rinnovabili". Un lato dolente è invece quello delle aziende in difficoltà. La complessità normativa e la lentezza della giustizia (ed una riforma del diritto fallimentare che non ha ancora dispiegato pienamente i suoi effetti) pongono ostacoli all'ingresso dei fondi internazionali specializzati in aziende in crisi per operazioni di risanamento. Un'opportunità, molto usata all'estero, e che potrebbe essere un driver di crescita visto il prevedibile moltiplicarsi di situazioni difficili nelle aziende quando scadrà la moratoria a fine anno.
   

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