Piazza Affari leggermente più
fiacca delle altre Borse dell'Unione europea, con l'indice Ftse
Mib che ha segnato un ribasso finale dello 0,23% a 27.804 punti
e l'Ftse All share un calo dello 0,26% a quota 30.449.
In generale i mercati azionari del Vecchio continente si sono
mossi senza una direzione precisa, in attesa di segnali più
chiari dai tassi d'inflazione e quindi dalle banche centrali, a
iniziare dalla Fed. In questo quadro Londra ha chiuso in calo
dello 0,3%, mentre la Borsa di Francoforte ha segnato un rialzo
dello 0,6% e Parigi un aumento dello 0,3%.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è comunque in
tenuta, con il differenziale che ha chiuso una seduta piuttosto
tranquilla a 121 punti base e il rendimento del prodotto del
Tesoro che resta sotto la soglia del punto percentuale.
In Borsa a Milano il movimento più importante viene da Generali,
che ha chiuso in calo del 2,4% a 18,7 euro tra scambi forti ma
non eccezionali, pari a 9,4 milioni di azioni contro i 3,8
milioni della vigilia e i sei milioni di venerdì, con il titolo
che nelle ultime sedute era ai massimi da circa due anni. Debole
anche Amplifon, che ha ceduto l'1,7% finale, seguito da Terna
(-1,6%), Banca Generali (-1,4%), Bper che ha perso l'1,3%
finale, Unicredit (-1,2%) e Mediobanca (-1,1%).
Tra i titoli principali di Piazza Affari bene invece Campari
(+1%), Tim (+1,2% finale dopo rialzi molto maggiori nel giorno
della riunione di diversi comitati interni), Cnh (+1,3%) e
Diasorin, che ha chiuso in rialzo dell'1,4%. Forte Interpump,
salita del 3,2% finale a 63,4 euro.
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