Avvio di settimana debole per le
Borse asiatiche, con i mercati azionari che continuano a vedere
nell'inflazione la principale minaccia alla loro prosperità.
Tokyo e Seul hanno chiuso in flessione dello 0,3%, Sydney dello
0,1% mentre Hong Kong arretra dello 0,4%. Positive Shanghai
(+0,1%) e Shenzhen (+0,2%), con la Cina che a ottobre ha
registrato un surplus commerciale record grazie al balzo del 27%
delle esportazioni. A Pechino si è aperto il plenum del Partito
Comunista, che dovrebbe consolidare il potere di Xi Jinping, in
vista del congresso di fine 2022.
Gli investitori aspettano di conoscere, mercoledì, i dati sui
prezzi al consumo in Cina e, soprattutto, negli Stati Uniti,
dove potrebbero registrare la fiammata più consistente da tre
decenni a questa parte, in scia alla spinta dei prezzi
dell'energia e ai colli di bottiglia lungo la supply chain. In
assenza di dati macro oggi si guarderà ai discorsi del capo
economista della Bce, Philip Lane, e a quelli dei componenti
della Fed, Clarida e Evans, oltre che al discorso inaugurale di
Jerome Powell alla Fed Diversity Conference.
In rialzo di circa un punto percentuale il petrolio, con il
Wti che tratta a 82,15 dollari e il brent a 83,52 dollari.
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