Il mondo delle assicurazioni "può
giocare un ruolo attivo, in sinergia con il settore pubblico,
per promuovere soluzioni in grado di favorire l'uguaglianza,
anche nell'accesso alla salute" con interventi mirati, in
particolare in favore delle donne, le quali, durante questa
pandemia "hanno pagato il prezzo più alto, sia come possibilità
di accesso alle cure, che come equilibrio psicofisico" . E'
quanto mette in evidenza Antimo Perretta, ceo di Axa Europe e
Latin America, intervenendo a una tavola rotonda sull'Health
care, nell'ambito del Women's Forum G20 Italy.
Secondo uno studio di Axa, "il 60% delle donne con condizioni
croniche ha posticipato il trattamento e il 40% ha posticipato i
controlli regolari", spiega Perretta, che avverte: "sappiamo
tutti che la mancanza di accesso all'assistenza sanitaria di
routine potrebbe avere conseguenze a lungo termine per la salute
delle donne in tutto il mondo e questo è particolarmente
preoccupante". Per cui, "la crisi ha reso ancora più urgente per
noi agire", attivando diverse misure e soluzioni a sostegno
delle donne, in quanto, "riteniamo che i temi della parità di
genere siano prioritari". Il ceo evidenzia poi la necessità di
"una forte rappresentanza di leadership femminile in tutti i
settori. Ciò è particolarmente necessario nel settore sanitario,
dove abbiamo molte sfide, a partire dall'accesso a un'assistenza
sanitaria di alta qualità". In questo scenario, il gruppo
assicurativo lavora per sviluppare prodotti innovativi puntando
su "ricerca e digitale", accanto alla "realizzazione di spazi
dedicati alle donne nei centri diagnostici che abbiamo in Italia
- spiega Perretta -, ma anche nei centri di salute in Spagna,
Messico, Colombia e Africa". Tra i progetti di punta di Axa, che
vedono coinvolta l'Italia, ci sono il laboratorio sulla 'Gender
Equality', realizzato con il sostegno dell'Axa Research Fund in
partnership con l'Università Bocconi, e la piattaforma digitale
salute realizzata in collaborazione con Microsoft.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA