La prima missione del Pnrr si
concentra su innovazione e digitalizzazione mettendo a
disposizione oltre 50 miliardi di euro per la trasformazione
digitale del paese. "Ci aspetta un grande shock positivo,
culturale e su questo si inserisce il piano industriale che
abbiamo varato qualche mese fa e su cui abbiamo pianificato
l'aumento di capitale che è in corso, per sostenere la crescita
delle startup digitali nel nostro portafoglio passando dai 53
milioni di asset attuali a 100 milioni nel 2025 ma soprattutto
arrivando a 200 partecipazioni attive, che lavorano, operano,
crescono fatturano, tramite una progettualità vincente quella
dei programmi di accelerazione sui settori a più grande
evoluzione dal fintech all'insurtech, dalla sostenibilità
all'intelligenza artifificiale, dall'internet of things al 5G".
Così Marco Gay, ad di Digital Magics, il business incubator
fondato nel 2003 da Enrico Gasperini (scomparso nel 2015)
racconta all'ANSA le opportunità della transizione digitale per
le startup.
"Tutti i settori tradizionali sono di fronte non
all'opportunità di innovarsi ma alla necessità di innovarsi -
sottolinea Gay spiegando così perchè gli incubatori e gli
acceleratori si trovano all'epicentro della rivoluzione del Pnrr
- I settori più in fermento sono quelli dei digital enable, cioè
quegli strumenti di innovazione che sono centrali: blockchain,
intelligenza artificiale, il cloud, il cosiddetto machine
learning. Hanno un chiaro impatto su tutto il mondo 4.0, quindi
su trasformazione digitale ed ecologica che il nostro paese sta
vivendo ma peraltro crescono a doppia cifra già dal 2016".
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