Un anno di lavoro, "dodici mesi
intensi, della community del B20, che rappresenta oltre 6,5
milioni di imprese", si traduce ora - con il G20 Business Summit
del 7 e 8 ottobre a Roma - nei 'Policy Paper' rivolti ai
governi del G20: "contengono 32 policy recommendation, 93 call
to action e 37 'kpi' (indicatori di performance) per misurare
l'attuazione e l'impatto delle proposte dell'industria". Sono
"alcuni dei numeri", anticipati con una nota, del lavoro
dell'engagement group istituito dal G20 e dedicato alle imprese
e alle confederazioni industriali dei paesi membri, organizzato
da Confindustria.
E non saranno semplici proposte dalla comunità economica ai
Governi: per la prima volta, ogni raccomandazione è stata
tradotta in concreto, con due o tre linee di azione immediate e
obiettivi misurabili da qui al 2024: è la 'svolta italiana' del
B20. E ad imprimerla, anche qui per la prima volta, è un B20
affidato alla presidenza di una donna: l'industriale
dell'acciaio, e past president di Confindustria, Emma
Marcegaglia, B20 Chair, che ha impresso un segno distintivo, a
partire dallo spirito con cui è stata messa insieme la
governance, la squadra, dalle task force all''International
Advocacy Caucus: "Profili di altissimo livello", aveva
sottolineato, chiamati a dare un contributo reale, puntando su
personalità caratterizzate dalla capacità concreta di incidere,
di cambiare le cose. Poi, è stato fortemente voluto dalla chair
del B20 anche un accento forte sui temi dell'inclusione
("L'empowerment delle donne e' un potente motore di inclusione"
e "sono necessari strumenti concreti e incentivi per aumentare
l'occupazione femminile di qualità" e abbattere "le barriere
culturali", ha sottolineato più volte in questo percorso) e
sulla sfide della sostenibilità, a partire dalla transizione
ecologica "chiave anche per la ripresa dell'Economia italiana".
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