Le Borse asiatiche entrano nel mese
di ottobre col piede sbagliato alla luce anche della frenata dei
listini statunitensi dove l'indice S&P500 ha chiuso al livello
più basso dallo scorso luglio estendendo al 5% le perdite di
settembre. A Tokyo il listino è in caduta del 2,31% e non meglio
è andata a Sydney (-2%), e a Seul (-1,5%) mentre le Borse cinesi
sono chiuse per la Festa Nazionale con ferie che dureranno un
settimana. Anche Hong Kong si è fermata oggi.
Almeno due fattori hanno influito sui mercati dove i futures
europei e americani sono in calo. Primo, negli Usa le lotte
interne ai Democratici di Joe Biden fanno capire che i suoi
ambiziosi piani di spesa saranno probabilmente ritardati o
ridotti. I titoli di stato Usa sono saliti con il rendimento a
10 anni sceso sotto l'1,5% mentre il dollaro ha aggiunto
guadagni alla settimana che si sta per concludere.
Secondo, il petrolio ha recuperato dopo una seduta tumultuosa
dove hanno pesato i timori che la Cina abbia ordinato alle sue
principali compagnie di assicurarsi le forniture di energia a
tutti i costi alla luce delle attuali carenze, spingendo la Casa
Bianca a ribadire le proprie preoccupazioni sull'aumento dei
prezzi.
In giornata dagli Stati Uniti sono attesi alcuni indicatori
macro, in primis l'Ism manifatturiero.
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