La forte crescita della finanza
'verde' negli ultimi anni deve essere accompagnata da più "dati
e strumenti" certi, comparabili a "livello internazionale" in
modo da poter capire se un prodotto o attività sia realmente
sostenibile ed evitare di confondere gli investitori ed essere
controproducente. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia
Ignazio Visco nell'intervento a OMFIF-Sustainable Policy
Institute symposium nell'ambito del G20 Presidency programme on
Sustainable Finance.
Il banchiere centrale ha ricordato l'aumento dei prodotti e
attivi 'green', "così forte che uno può chiedere se tale
crescita sia essa stessa 'sostenibile'. Per Visco da un lato la
transizione ecologica richiede sempre più titoli e obbligazioni
''verdi' ma occorre contenere il rischio del 'greenwashing'
ovvero camuffare attività sotto la dizione green. "Per questo è
necessario - rileva - possedere più dati e strumenti per
identificare, verificare e comparare i profili di sostenibilità.
Mentre in molti paesi e aree economiche si lavora alla
definizione di nuovi standard, è cruciale preservare la
possibilità di metterli a confronto a livello internazionale.
Una frammentazione delle regole nei diversi stati sarebbe
costoso per le aziende, confonderebbe gli investitori e potrebbe
essere controproducente".
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