La Borsa di Milano, in linea con
gli altri listini europei, recupera dopo lo scivolone della
vigilia sull'allarme inflazione del presidente della Fed. Il
Ftse Mib archivia la seduta con un +0,64% a 25.736 punti.
Il maggiore slancio arriva dai bancari ed in particolare dai
Unicredit (+3,7%) sempre sotto la lente per l'operazione su Mps
(+0,69%) e sulle attese che il quadro si definisca entro la fine
del prossimo mese, quando peraltro il gruppo diffonderà i conti
del terzo trimestre. Sugli scudi anche Mediobanca (+2,73%) dopo
le richieste di Del Vecchio sulle modifiche alla statuto in
vista dell'assemblea del 28 ottobre. In una partita che si
intreccia rialzo più contenuto per Generali (+0,93%) mentre è
cedente Cattolica (-0,63%) dopo il via libera del board di
Verona all' opa del Leone di Trieste.
Tra gli altri corsa di Leonardo (+2,85%) all'indomani della
presentazione della proposta di un polo nazionale per la
gestione in cloud di dati e applicazioni della Pa insieme a Cdp,
Sogei e Tim. Quest'ultima, come buona parte delle telco che
hanno asset in Sud America, scivola (-2,78%) sulla debolezza del
real brasiliano. Nell'energia tiene Eni (+1,1%) nonostante il
calo del petrolio dopo la corsa della vigilia.
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