di Stefano Secondino
(ANSA) - ROMA, 29 SET - Chiudere entro il 2030 le industrie
legate alle fonti fossili di energia. E' la richiesta più
rivoluzionaria che è uscita dalla Youth4Climate, la conferenza
dei giovani sul clima, iniziata ieri a Milano. E' contenuta nel
documento finale, reso noto stasera, che domani mattina sarà
presentato all'apertura della Pre-Cop26, sempre a Milano: il
meeting preparatorio della conferenza annuale dell'Onu sul
clima, la Cop26, prevista a novembre a Glasgow.
Il documento dei quasi 400 giovani delegati da 186 paesi
chiede anche il coinvolgimento di ragazze e ragazzi nei processi
decisionali sulla lotta alla crisi climatica, con stanziamento
di fondi; una ripresa dopo la pandemia basata sulla transizione
energetica verso le rinnovabili, su posti di lavoro dignitosi,
il rispetto delle popolazioni locali, una finanza per il clima;
obiettivi di zero emissioni per aziende e istituzioni e la fine
di qualsiasi finanziamento alle fonti fossili; un sistema
educativo che crei consapevolezza sulla crisi climatica.
A ricevere il messaggio domani, all'apertura della Pre-Cop26
a Milano, ci saranno Sergio Mattarella e Mario Draghi in
presenza, e Boris Johnson e Antonio Guterres da remoto.
Oggi alla Youth4Climate è intervenuto anche Papa Francesco,
con un videomessaggio, e ha ribadito concetti simili a quelli
espressi ieri da Greta Thunberg: la crisi climatica nasce anche
dalle ingiustizie sociali, e i due problemi non possono essere
affrontati separatamente.
"Desidero ringraziarvi - ha detto il papa - per i sogni e i
progetti di bene che voi avete e per il fatto che vi preoccupate
tanto delle relazioni umane quanto della cura dell'ambiente.
Grazie. È una preoccupazione che fa bene a tutti. Questa visione
è capace di mettere in crisi il mondo degli adulti, poiché
rivela il fatto che non solo siete preparati all'azione, ma
siete anche disponibili all'ascolto paziente, al dialogo
costruttivo e alla comprensione reciproca".
Greta Thunberg ieri aveva detto che "la crisi climatica è
sintomo di una crisi di più ampio respiro, la crisi sociale
della ineguaglianza, che viene dal colonialismo". E poi "i
nostri leader fanno finta di ascoltarci", ma il loro è solo "bla
bla bla". Oggi il ministro della Transizione ecologica, Roberto
Cingolani, è tornato alla Youth4Climate e ha avuto un incontro
con i giovani delegati. "Greta non ha detto che noi siamo solo
chiacchiere - ha commentato -, ma che c'è stato troppo bla bla
bla. Probabilmente ha anche ragione". Alla conferenza oggi è
intervenuto da remoto anche il ministro dell'Istruzione,
Patrizio Bianchi: "L'educazione è cruciale nella lotta ai
cambiamenti climatici".
Papa Francesco oggi non ha parlato di clima e giustizia
sociale solo ai giovani riuniti a Milano. In un messaggio a un
evento del Consiglio d'Europa, ha detto che sul riscaldamento
globale "non c'è più tempo per aspettare, bisogna agire". E in
un tweet per la Giornata mondiale contro lo spreco alimentare,
il pontefice ha detto che "lottare contro la piaga terribile
della fame vuol dire anche combattere lo spreco. Scartare cibo
significa scartare persone".
Il legame fra sostenibilità ambientale e giustizia sociale
oggi è stato ribadito anche dal direttore della Fao (l'agenzia
dell'Onu per l'alimentazione), Qu Dongyu: "Il modello di
business di oggi ci sta portando dove non dovremmo essere. La
crisi alimentare, i conflitti, infestazioni e malattie animali
stanno esacerbando l'insicurezza alimentare già esistente". Per
la Fao ogni anno vengono sprecate 931 milioni di tonnellate di
cibo, mentre 811 milioni di persone soffrono la fame. Un
rapporto dell'agenzia diffuso oggi spiega che l'Africa è
particolarmente vulnerabile al cambiamento climatico, e che la
proprietà locale e il coinvolgimento delle parti interessate
sono gli strumenti fondamentali per contrastarlo. (ANSA).