Dal 1 settembre verranno applicate
anche alle sorgenti luminose le nuove etichette energetiche a
lettere e colori della Ue, già in vigore dal 1 marzo per
lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga biancheria, frigoriferi e
congelatori, display elettronici e apparecchi per la
refrigerazione. A ricordarlo è Selectra, il servizio gratuito
che confronta e attiva le tariffe di luce, gas e internet.
Tra le maggiori novità della nuova etichetta c'è una
classificazione più semplice, con la scala di 7 classi di
efficienza energetica - colorata da verde a rosso - da A
(migliore) a G (peggiore). Addio quindi alle classi
supplementari caratterizzate dal segno +, che rischiavano di
creare confusione.
Le nuove etichette delle sorgenti luminose evidenziano il
consumo di energia in kWh se accese per 1.000 ore. Viene
introdotto un QR code che permetterà di conoscere informazioni
supplementari sul prodotto.
Al momento della prima applicazione della nuova etichetta
alle lampadine, le classi A, B e C dovrebbero rimanere vuote: i
prodotti verranno inseriti nelle nuove categorie attraverso un
processo di "riscalaggio". L'obiettivo è quello di stimolare
l'innovazione tecnologica. Secondo Enea, ad oggi non sono
presenti sul mercato modelli di lampade nelle classi superiori
alla "D".
Andando a considerare un utilizzo medio di circa 3.000 ore
l'anno, una lampadina led ha un consumo di circa 35 kWh all'anno
e un costo medio in bolletta di 7 euro l'anno. Con la nuova
etichettatura, sarà inserita in classe D o E. Consumi appena
superiori ha una lampadina fluorescente, che con 41 kWh/anno e 8
euro l'anno in bolletta finirà in classe F. Un modello alogeno
arriva a consumare 123 kWh all'anno, facendo salire il costo
medio in bolletta a 25 euro: tale lampadina finirà in classe G.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA