Le Borse europee restano deboli a
metà seduta con gli indici in calo di circa mezzo punto
percentuale. Prosegue la correzione sui listini innescata dai
timori dell'impatto della variante Delta sull'economia, resi più
evidenti dai recenti dati macro poco incoraggianti sulla Cina, e
dal disappunto per l'attesa riduzione delle misure di stimolo da
parte della Fed.
Milano cede lo 0,5%, Francoforte lo 0,4%, Parigi lo 0,3% e
Londra lo 0,2%. I future su New York restano in rosso (-0,4% sia
l'S&P 500 che il Dow Jones) mentre la stretta regolatoria
avviata dalla Cina ha causato cali consistenti in Asia, dove
Hong Kong è entrata in una fase di Orso.
Sui listini europei soffrono le auto (-1,2% l'indice Stoxx di
settore), con Renault in testa ai ribassi (-2,6%) e Volkswagen
(-1,6%) che è stata costretta a tagliare la produzione nel suo
impianto principale, a Wolfsburg, a causa della carenza di chip.
Fiacchi anche i trasporti (-0,8%), altro settore sensibile al
Covid, mentre la forte richiesta di chip sostiene i produttori
di semiconduttori (+0,5%).
Proseguono le vendite anche sulle materie prime con l'oro che
non riesce a fungere da catalizzatore in un contesto di
accresciuta avversione al rischio (-0,3%) e il petrolio che
allunga la striscia di sei ribassi consecutivi: Il wti cede lo
0,8% appiattendosi attorno ai 63 dollari. A Piazza Affari
Moncler guida i ribassi (-2,1%), penalizzata dalla 'guerra' di
Pechino ai ricchi, davanti a Campari (-1,8%), Banca Mediolanum
(-1,7%), Exor (-1,5%), Nexi (-1,5%) e Stellantis (-1,4%).
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