Ultima seduta della settimana di
acquisti convinti per Piazza Affari, ampiamente la migliore
Borsa in Europa grazie alla forza del settore bancario: l'indice
Ftse Mib ha chiuso in crescita dell'1,30% a 26.000 punti, l'Ftse
All share in rialzo dell'1,11% a quota 28.515.
Un andamento nettamente più ottimista degli altri mercati
azionari del Vecchio continente che si sono mossi senza una
direzione precisa, con Parigi e Madrid in aumento di circa mezzo
punto percentuale, Londra e Francoforte piatte, mentre Amsterdam
e Zurigo hanno segnato marginali limature.
Con lo Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in ribasso a 102
punti base è stato più facile per il listino milanese premiare
il settore del credito, ma lo sprint è stato notevole
soprattutto per l'onda lunga delle trimestrali e le ipotesi di
aggregazione nel comparto. Il titolo migliore è stato Bper,
cresciuto del 10,6% a 1,8 euro, con il Banco Bpm (passato anche
per l'asta di liquidità) in aumento finale del 7,3%. Nel
settore, positive Unicredit (+2,4%), Intesa (+2,2%) e Carige
(+1,2%), con Unipol crescita del 2,8% sulla scia della
semestrale e Mps in rialzo dello 0,3%.
Tra gli altri titoli, i conti hanno fatto molto bene anche a
Pirelli, salita del 7,2% a quota 5,45 euro. Qualche vendita su
Nexi (-0,8%) anche se i gruppi più deboli tra quelli a elevata
capitalizzazione sono stati Amplifon e Diasorin, in ribasso
rispettivamente dell'1,1% e dell'1,6%.
Nel paniere 'minore' leggermente positiva Dea Capital (+0,7%)
dopo l'acquisto di una quota di minoranza di Nova Re, che invece
ha corso del 30% a 4,84 euro.
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