(ANSA) - MILANO, 29 LUG - Uno scudo contro la concorrenza
sleale, un patto tra lavoratori e imprese per contrastare il
fenomeno del dumping salariale, che minaccia di aggravare la
crisi di un comparto strategico dell'industria manifatturiera in
Italia, in un contesto economico e sociale già minato dalle
ripercussioni della pandemia. E' questo, secondo le
organizzazioni sindacali di categoria, il principale significato
del rinnovo del contratto nazionale per 460 mila lavoratori
della filiera del tessile e della moda siglato, ieri, a Milano.
"Un accordo - sottolinea Daniela Piras, segretario nazionale
Uiltec - caratterizzato da molti elementi innovativi sul piano
sociale, come il pieno riconoscimento dei diritti dei
lavoratori sia in termini di conservazione del posto di lavoro
in caso di malattia, che per quanto riguarda i permessi, le
aspettative, e i congedi estesi alle coppie di fatto con il
recepimento della legge Cirinnà. E' stata poi definita una una
rete di garanzie per il rafforzamento e il rilancio dell'intera
filiera, incluso un aumento salariale di 74 euro sui minimi di
stipendio. Per la numerosità della platea a cui si riferisce, si
tratta del secondo contratto manifatturiero nel nostro Paese
dopo quello dei metalmeccanici". "E' una leva propulsiva per la
ripresa del Made in Italy nei settori del tessile e della moda
- conclude Daniela Piras -, uno sguardo aperto e proiettato nel
futuro dopo mesi di crisi profonda e strutturale".
Il contratto, scaduto nella primavera 2020, è stato
sottoscritto da Sistema Moda Italia, l'associazione industriale
di settore aderente a Confindustria Moda, con i sindacati
Filctem Cgil, Femca Cil e Uiltec Uil e resterà in vigore per
quattro anni. Il testo dell'accordo sarà ora sottoposto alla
valutazione e al voto dei dipendenti nel corso di assemblee che
saranno convocate in tutte le aziende del settore. (ANSA).
Contratti: Tessile; Piras (Uiltec), congedi a coppie fatto
'Scudo contro concorrenza sleale, patto anti dumping salariale'
