Borse europee deboli nel finale da
Milano (-3,5%) a Francoforte e Parigi (-2,7% entrambe). Le
vendite non risparmiano neanche Madrid (-2,5%) e Londra
(-2,35%), mentre a New York il Dow Jones lascia sul campo il
2,17% e il Nasdaq (-1%) appare più cauto. La minaccia della
variante Delta spaventa ovunque gli investitori con il greggio
(Wti -6,45% a 67,18 dollari) ben due dollari sotto i valori
della mattinata per i timori di nuove restrizioni legate al
crescere dei contagi, che in Europa hanno superato la soglia
delle 50mila unità. Sotto pressione i petroliferi Bp e Shell, in
calo entrambi di oltre il 5%, mentre in Piazza Affari Eni cede
il 3,,5% e a Parigi TotalEnergies il 4,15%). Giù anche Saipem
(-4,16%). Risale a 109,4 punti lo spread tra Btp e Bund
tedeschi, con il rendimento dei titoli italiani in risalita allo
0,7% secco. Pesano a Milano i bancari Bper (-4,52%), Unicredit
(-4,92%), Intesa (-3,76%) e Banco Bpm (-3,3%). Nel resto
d'Europa scivolano SocGen (-5%), Bnp (-4,8%), Banco de Sabadell
(-4,74%), Lloyds (-4,66%) e Barclays (-4,53%). Giù Tim (-4,2%),
che ha abbassato le stime del 2021 e alzato quelle del 2022. Fa
peggio Bt (-4,8%), Deutsche Telekom cede il 4,22% e Vodafone il
3,22%. In calo gli automobilistici Renault (-4,5%), Stellantis
(-3,85%), Bmw (-3,5%), Daimler (-3,2%) e Volkswagen (-2,9%)
colpite tutte dai timori per la rinnovata emergenza coronavirus,
che ha già indotto l'inglese Vauxhall (gruppo Stellantis) a
ridurre i turni lavorativi nell'impianto di Luton. In forte
tensione Exor (-4,4,5%) e Cnh (-4,05%), decisamente più cauta
Ferrari (-1,39%)
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