La digitalizzazione delle imprese
può determinare una domanda di personale con competenze diverse
rispetto a quello posto in cassa integrazione durante il Covid:
per questo 1,5 milioni di occupati sono a rischio non solo di
non tornare all'occupazione precedente, ma anche della
possibilità di trovare un lavoro diverso essendo prive delle
competenze per farlo. Lo sottolinea il XXV Rapporto
sull'economia globale e l'Italia, presentato dal Centro Einaudi
e da Intesa Sanpaolo nell'auditorium del grattacielo sede della
banca.
Il Rapporto, curato da Mario Deaglio, docente emerito di
Economia Internazionale dell'Università di Torino, mette in
evidenza le trasformazioni del mondo del lavoro dovute al
lockdown e spiega che da alcuni cambiamenti non si tornerà
indietro. "Commercio on line e smart working sono qui per
restare: a certificare la fine di un'epoca, nel 2020 le vendite
di vestiti grigi - gli abiti formali da uomo simbolo del lavoro
impiegatizio e manageriale nel secolo scorso - sono più che
dimezzate rispetto al 2011".
Decisivo diventa per l'Italia - spiega il rapporto - trovare
una soluzione, insieme a quello delle donne, al problema dei
Neet, i soggetti di età inferiore a 30 anni che non risultano né
occupati né impegnati in attività di studio e di formazione.
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