Qualche vendita in Piazza Affari
dopo le ricostruzioni di una Fed più decisa del previsto nella
stretta della politica monetaria e soprattutto con l'ipotesi di
un rialzo dei tassi: l'indice Ftse Mib ha chiuso in calo dello
0,21% a 25.713 punti, l'Ftse All share in negativo dello 0,23% a
quota 28.199.
La Borsa di Milano si è comunque mossa sostanzialmente in linea
con gli altri mercati azionari del Vecchio continente: Londra ha
chiuso in calo dello 0,4%, mentre Francoforte ha segnato un
rialzo finale dello 0,1% e Parigi dello 0,2%.
Qualche tensione in più per i titoli di Stato, con lo spread fra
Btp e Bund tedeschi a 10 anni in aumento: dopo un avvio a 98
punti base, il differenziale ha chiuso la seduta sui mercati
telematici a quota 101.
Malissimo invece le materie prime, con l'oro in ribasso del 4%,
il crollo palladio e la progressiva debolezza del petrolio, così
che in Piazza Affari il calo maggiore tra i titoli principali è
stato accusato da Tenaris, che ha ceduto il 2,2% finale a 9,34
euro. Deboli anche Saipem e Prysmian (-1,8%), con Enel in calo
dell'1,6% ed Eni di un punto percentuale. Nel paniere principale
di Piazza Affari, bene Nexi cresciuto dell'1%, Stm (+1,1%) e
Amplifon (+1,8%), con Ferrari salita dell'1,9% a 169 euro.
Seduta shock invece a Francoforte per CureVac dopo che il
laboratorio tedesco ha annunciato che il suo principale
candidato al vaccino Covid-19 ha mostrato solo il 47% di
efficacia: il titolo del gruppo farmaceutico sotto le vendite
per tutta la giornata ha ceduto il 44% a 45,8 euro.
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